Problemi linguistici

Il primo giorno che è a Lima in casa sola, il Bacchelli le ha raccomandato di non aprire la porta a nessuno. Lei se ne guarda bene, non conosce nessuno: chi mai verrebbe a bussare o a suonare!

E invece suonano alla porta.

Va a curiosare, a vedere dall’occhio centrale della porta, e scopre che fuori un vigile con una carpetta in mano, aspetta. Rincuorata dall’uniforme, la signora apre, e scopre così questo vigile cerca la persona che forse viveva lì prima di loro. La signora in italiano dice che ora vive lì con suo marito.

Il vigile chiede il nome e si accinge a scrivere Bacchelli, ma prima chiede. “B de burro o B de vaca?”

La signora che sa che burro vuol dire somaro e vacca non lega proprio, si preoccupa, ricorda il “non aprire la porta a nessuno” e rientra in casa, chiudendo allarmata la porta e decisa a lasciar bussare chiunque, ma aprire mai più.

Solo quando ritorna il Bacchelli lui le spiega che per i peruviani la lettera B e la lettera V hanno lo stesso suono, per cui sono obbligati a chiedere se usare la B di burro o la V di vacca per scrivere Bacchelli. Bella risata, ma la porta, a scanso di equivoci, rimase sempre chiusa quando il marito era al lavoro.