Mestieri
cooperanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
EcuadorData di partenza
2011Data di ritorno
2011Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Quando seppe della mia intenzione di partire per l’Ecuador, mia madre ebbe un sobbalzo. In barba al silenzio accondiscendente (almeno in apparenza) di mio padre, tentò più volte di dissuadermi, ma non ci fu verso: la decisione era presa, ferma e risoluta.
Era già da tempo che serbavo in me la voglia di un lungo viaggio come questo, con destinazione il Sud delle Americhe, semicontinente verso il quale nutrivo (e nutro a maggior ragione tuttora) un profondo interesse, affascinato com’ero dalla sua letteratura, dai racconti delle poche rivoluzioni vinte e delle tantissime altre fallite, dalle vicende politiche che l’hanno attraversata come ferite cicatrizzate o ancora sanguinanti, dalle sue storie e dalle sue geografie. Tanto meglio, poi, se il viaggio potesse trovare un senso ulteriore nell’attività di volontariato che avrei svolto.
Sia chiaro: per me fare volontariato non è una faccenda da sbrigare in un gesto di carità e compassione, quasi fosse una sorta di concessione dall’alto, una messa a disposizione del mio tempo da europeo benestante per aiutare gente che versa in condizioni più difficili delle mie. È invece (e lo è stata) una occasione per arricchire il mio bagaglio di esperienza, ficcarmi dentro un mondo dissimile e lontano dal nostro, dalle cui fessure sbirciare in controluce quello che non siamo più o quello che non siamo mai stati.
Il viaggio
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