Il progetto “Villaggio Italia”

Era la fine del 1975 pensammo di andare in Italia tutta la famiglia. Partimmo pochi giorni prima di Natale. All’arrivo un giorno mia madre mi diede un pezzo di carta contenenti dei nomi. Mi disse: vai a visitare queste persone, sanno che tu sei qui e ti vogliono vedere. Le visitai una per una; erano tutte malate fisicamente e moralmente. I figli erano tutti sparsi per il mondo. Il mio cuore si riempì di amarezza, ero di fronte ad una crudele realtà, pensai: La vecchiaia; l’ultima tappa di una vita, senza speranza, senza affetto, gelidi e indifesi. Per un po’ di giorni fui tanto triste, poi pensai al neo progetto Villaggio Italia; casa di riposo per gli anziani italiani. E mi giurai: appena ritorno in Adelaide darò per il villaggio anche me stessa. Mia madre era fortunata haveva una figlia accanto.

Ritornammo in Australia a metà febbraio, ripresi subito i miei impegni. La casa il lavoro i figli, la Parrocchia che non era piu una baracca, ma una Chiesa, e scuole cattoliche. Ed il Villaggio Italia che mi stava a cuore più di tutto. Eravamo un buon gruppo di persone volenterose; cominciammo a raccogliere fondi ma non era facile. I nostri connazionali non avevano fiducia rispondevano: Non vi crediamo, quando mai gli italiani concludono qualcosa. E invece nonostante la casa la famiglia il lavoro però mantenni la mia promessa. Lasciai dopo ultimato la prima fase. La comunità italiana acquistò la fiducia, e stata fatta anche la seconda fase “l’ospedaletto” vi abitano 80 anziani con personale qualificato e con tre bravissime suore.