Bisognava adattarsi a tutto

M’imbarcai sulla nave che mi portava in Australia. Con me portavo una cassa di biancheria, la macchina di maglieria, l’abito da sposa, un piccolo crocifisso e una viva fede in Dio. Dopo ventitré giorni di navigazione sbarcai a Melbourn. Il mio fidanzato Claudio mi venne incontro e col treno proseguimmo per Adelaide. Arrivammo a destinazione scesi dal treno; di colpo mi trovai sola di fronte alla realtà. Il mio cuore si riempì di amarezza. Echeggiavano le parole di mia madre: sola in una terra straniera. Era stata la mia scelta ora dovevo affrontare la realtà, non c’era più tempo di pensare al passato. Non mi scoraggiai chiesi aiuto al mio Crocifisso. Le persone che conobbi al mio arrivo in quella nuova erra, erano semplici e con un cuore aperto, pur essendo sconosciuti non mi fu difficile ad adattarmi a loro.

Dopo otto giorni ci sposammo, certo, non fu un giorno meraviglioso. Cominciò la nostra vita coniugale, con una famiglia che ci avevano affittato due locali, il resto era in comune coi padroni di casa. A quei tempi non c’erano fabbricati abbastanza, bisognava adattarsi a tutto.