Italiani all’estero

La partenza, i viaggi, il ritorno, i successi, la nostalgia, l'amore, il lavoro, le guerre...

nelle storie di centinaia di italiani che hanno lasciato il nostro Paese e attraversato il mondo, dall’Ottocento a oggi. Tratte dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.

Raccontano le loro storieTutti gli autori

Ambrogio Vaghi

sono nata a:

Milano nel 1927

e sono andata

Germania

racconto di:

cibo, fabbrica, lavoro, paesaggio, politica, tempo libero, viaggio

Vilma Angeloni

sono nata a:

Massa (Massa-Carrara) nel 1918

e sono andata

Francia

racconto di:

amore, documenti, emarginazione, fascismo, lavoro, malattia, partenza, preparativi

Giuseppe Corlito

sono nato a:

San Sossio Baronia (Avellino) nel 1950

e sono andato

India

racconto di:

casa, cooperazione allo sviluppo, miseria, paesaggio

Giuseppe Papaleo

sono nato a:

Rosolini (Siracusa) nel 1911

e sono andato

Eritrea

racconto di:

guerra, lavoro, nave, violenza

Anonimo sacerdote

sono andato in

Polonia

racconto di:

cibo, guerra, nostalgia, prigionia

Paolo Meloni

sono nato a:

Cagliari nel 1940

e sono andato nello

Zimbabwe

racconto di:

aereo, arrivo, consolato, cooperazione allo sviluppo, lavoro, miseria, religione, successo

Brigitte Lefebvre

sono nata a:

Rosieres en Santerre (Francia) () nel 1950

e sono andata in

India

racconto di:

aereo, arrivo, cibo, cooperazione allo sviluppo, famiglia, istruzione, malattia, miseria, paesaggio, ritorno, usi e costumi, viaggio

Ilvo Piccone

sono nato a:

Ventimiglia (Imperia) nel 1919

e sono andato in

Libia

racconto di:

arrivo, colonialismo, lavoro, nave, paesaggio, usi e costumi, viaggio, violenza

Dai DiariTutti i Diari

Prigioniero

Leonardo Farris

Il nemico a chiuso tutte le strade accerchiando l'Abalagi, praticamente tutte quelle forze riunitesi su...

Parole da portare

Antonio Gramatica

La terra era una crosta dura con rughe d'argilla, il sangue era acqua scura e...

L’amico del cuore

Francesco Restivo

I miei compagni di gioco erano tanti ma il mio più intimo amico era G....

Ferito a un braccio

Tebaldo Giusti

Verso le 5.30 della mattina del 21 gennaio scoppiò un bombardamento: le bombe arrivavano dal...

“Stande la numerosa familglia…”

Lorenzo Musci

Stande la numerosa familglia, quello che faceva non era sufficiente per la sussistenza familgliare. Qui...

La fine del sogno libico

Ester Morselli

Alla fine del 1942 vi è la terza invasione degl’Inglesi e la ritirata degl’Italiani, a...