I Michelini in Brasile

[…] nel 1893 partirono per il Brasile dove un suo zio lo chiamò per vedere se miglioravano le condizioni; ma fu un odissea, quando arrivarono dallo zio non si fece trovare. A bordo della Nave conobbero un Sig. Vignoli che gli disse non si trovassero bene, andassero da lui che aveva una pensione e così fù. Si rivolsero a detto Sig. che gli ofrì ospitalità e le cercò pure lavoro, e così affittarono una casa e dopo tante peripezie e stenti, si abituarono e inpararono la lingua del paese il Portoghese.

Migliorate le condizioni misero una pensione che andavano abbastanza bene, quando lepideme [l’epidemia, Ndr] della febbre gialla distrusse tutto, fù una desolazione e pure noi si prese la febbre gialla ma fortunatamente non tanto forte che si guarì.

E così ricominciarono di nuovo dopo passata lepideme andarono ad abitare in un’altra casa e mio Padre si fece socio con il Sig. Augusto d’Ancella, e dopo questo lasciò del tutto, e [mio padre, Ndr] rimase padrone della Barberia che andava bene, perché la migliore clientela della città, l’aveva lui.