“I have no problem”

Njabini, 7 maggio 1979

Agli amici del C.M.D.

Carissimi tutti, vi scrivo da Njabini, una missione sostenuta dalla Diocesi di Padova in cui lavorano 1 prete e tre suore, sono qua a studiare kikuyu. Non sono ancora riuscita a capire perché Piero mi ha scaricato qua visto che continuo a studiare da sola, ma siccome mi trovo vera-mente bene “I have no problem!”. Sono circondata da una ventina di scatenatissime ragazzine che frequentano la scuola di taglio e cucito e mi sequestrano in ogni loro momento libero. Se mi fermassi a mangiare e dormire con loro, come vorrebbero, mi sembrerebbe di essere a Pinè con la nostra “mularia”. Ci facciamo di quelle cantate e … ballate favolose (in chiesa sono già nel coro)! La loro curiosità sul nostro modo di vivere è illimitata, ma, dopo una lunga chiacchierata in inglese, diventano tutte “arutani akwa” (= mie maestre), mi fanno ripetere parole e frasi con una pazienza tutta loro, mi sistemano le parole sugli schizzi degli ambienti, corpo umano, le parti del vestito e quanto serve per farlo e così via che preventivamente preparo. Almeno il suono della loro lingua va facendosi familiare.

Sono già quindici giorni qua e suor Lucia, oggi che è il mio compleanno, mi ha preparato una torta grande e grossa come me, sì, perché i chili persi in Inghilterra li ho già in parte riacquistati!

Credo proprio che farò un po’ di fatica nel ritornare a Nguviu! Se Maria dovrà fare due o tre mesi di pratica in qualche ospedale dopo aver dato l’esame, in attesa di poter lavorare, chiederò alla comunità di vivere un breve periodo in qualche altra missione per verificare come si sono organizzati per il “clinic” e il “maendaleo”.

Da parte mia cerco di vivere l’impegno di comunione assunto. Salutatemi e ringraziate Ester Padovan per gli auguri e assicura-tela che, nonostante siamo in pieno periodo delle grandi piogge, c’è stato e c’è il “bacio in fronte quotidiano di fratel sole”. Saluti anche per Clara, don Vittorio, don Emilio, Nico e tutte le donnette della Messa. Chissà se Franca può spedirmi un verbale vero, non sintesi, tanto da poter condividere i venerdì e il vostro cammino? Si?! Grazie.

8 maggio

Con mia graditissima sorpresa quella torta così grande preparata da suor Lucia era da consumarsi con tutte le ragazze che volevano farmi festa e, nella loro cucina, rischiarata da un lume da “camping”, ho consumato questo mio primo compleanno lontano da casa come il più gioioso della mia vita. “I me ama, i me ama! No per dir, ma che bona, che bona che devo eser, Signor!”. Avevo dimenticato di dirmele queste cose, cosa mai combinavo! Se non le tiro fuori, la mia “modestia” va in deperimento! Ed ora, ritornata “normale”, vi mando i miei più cari saluti e prego che riusciate a “raccontarvi l’un l’altro le meraviglie vissute in voi per aver incontrato e sperimentato Dio”. E’ questo il primo annuncio da “missionari” per la nostra Chiesa di Trieste.