Mestieri
aiuto registaLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
TurchiaData di partenza
1927Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
“Una bambina bionda e paffutella di quasi sei anni, una giovane donna bruna di meno di venticinque, una ragazza del Monte Amiata, una giovane signora parigina bionda e truccata, con tacchettini e cappellini, un ciabattino di mezza età, guercio e gioviale, e infine una vecchina asciutta, senza denti, ma molto distinta e ordinata”. Così Isa Bartalini descrive l’improbabile compagnia che nel 1927 abbandona la vita della campagna toscana per rifugiarsi in Turchia, meta prescelta per l’esilio dal padre Ezio, fervente pacifista, antifascista, che a partire dal 1923 aveva deciso volontariamente di abbandonare l’Italia per salvarsi dalle persecuzioni del regime. Isa, nata a Piombino nel 1922, ricostruisce i passaggi fondamentali della propria vita e di quella del padre, all’interno di una corposa autobiografia che racchiude un’intera saga familiare, depositata all’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano dal 1995 e successivamente pubblicata in un volume intitolato “I fatti veri”.
I fatti raccontano che il socialista Ezio Bartalini si era trasferito a Piombino dal 1917, assunto come direttore della locale Scuola Tecnica. Aveva conosciuto e sposato Lilia Zannellini e si era dedicato alla politica attiva, divenendo consigliere provinciale prima di rompere con il Psi per iscriversi al neonato Partito Comunista. Le cose per Ezio e per la sua famiglia si erano messe male a partire dal 1922: anno segnato, da una parte, dal lieto evento della nascita di Isa; dall’altra dall’omicidio di Vittorio, il padre di Ezio, in seguito ad un’aggressione fascista. Lo stesso Ezio veniva arrestato l’anno successivo per attività sovversiva. Scarcerato dopo poche settimane, decideva di espatriare in Francia dove rimaneva fino al 1927, quando veniva espulso per ragioni tutt’oggi sconosciute. Trascorso un breve periodo a Bruxelles, decideva infine di trasferirsi con la famiglia in Turchia. Rientrerà in Italia solo nel 1944, ricongiungendosi alla famiglia che lo aveva preceduto, per avviarsi a una carriera politica di primo piano che lo vedrà partecipare anche ai lavori della Costituente.
Il viaggio
I racconti
“L’équipe”
Dunque un intellettuale pacifista costretto a rinunciare alla politica sceglie il mestiere più bucolico: la pastorizia....
Vita da pastori
Allo sbarco ci fu un leggero intoppo con le autorità turche, perché leggendo Isa sul passaporto,...
“Mio padre e Atatürk”
Poco dopo il nostro arrivo, babbo venne chiamato a Istanbul dalla polizia turca. Andò tutto in...
Vita in Turchia
Il 6 gennaio 1931 giorno della Befana, era morta a Grosseto nonna Assunta, la mamma di...
La cattedra
In occasione del congresso per la riforma della lingua turca, babbo aveva fatto un breve intervento...