Cento parole per partire

Nel frattempo, mio fratello Saverio si sposa e i suoi cognati gli fecero il richiamo per andare in Canada e lui partì. Alcuni mesi dopo mi scrisse che si trovava bene perciò gli chiesi di farmi il richiamo. Lo fece per me e per mio fratello Rosario. Cosi in attesa di ricevere l’ordine della visita a Roma presso l’ambasciata canadese, finito il lavoro a Cismon, andai a Vicenza […].

Dopo 20 giorni andammo alla visita a Roma, mi fecero abile. Cedemmo perciò l’osteria, trovammo una casetta in affitto, vicino ai suoceri e mi preparai alla partenza. Gestire un locale con una bella moglie giovane e tre bambine piccole che sentono bestemmiare ed altre oscenità, non che io sia geloso, ma preferisco la quiete in famiglia e cosi scegliemmo la carta dell’emigrazione e non me ne pentii mai. Dopo aver fatto tutti i preparativi, imparato dal dizionario le cento parole più importanti dell’inglese, il 29 giugno, mio fratello ed io ci imbarcammo nella nave ‘Vulcania’ a Genova.