Mestieri
muratoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
CanadaData di partenza
29.6.1954Data di ritorno
3.1964Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Giovanni Zilio è giunto in Canada, e insieme al fratello Rosario “Zario” è alla ricerca di lavoro.
Partiti il 29 giugno con mare calmo e sempre con un bel sole, arrivammo a Halifax, in Canada, il giorno 13 luglio. Con il treno degli emigranti, arrivammo a Montréal nel pomeriggio del 16 luglio. Dieci anni esatti dalla morte di mio Papà. In stazione ad attenderci c’era mio fratello Saverio. Prendemmo un taxi, attraversammo Montréal, andammo a casa sua, dove restai a pensione fino a febbraio, quando affittai la casa per l’arrivo della mia famiglia. Cominciò così per noi due la caccia al lavoro. Facemmo rastrellamento porta a porta. Dove c’era scritto ‘Office’ suonavamo ed entravamo, mio fratello parlava un po’ di francese poiché l’anno precedente era stato in Svizzera, io parlavo con le mie cento parole di inglese.
Dopo una settimana di lavoro, trovammo un posto e Rosario me lo lasciò poiché avevo famiglia ed era giusto che iniziassi per primo. Lo ringraziai e cominciai a lavorare con il Trio Costruzion, 3 muratori e 2 manovali, io compreso, 1 dollaro all’ora; lavorai sodo con loro per 3 mesi. 3 giorni più tardi cominciò a lavorare anche Zario presso un’altra ditta così per ambedue iniziò l’avventura canadese.
Intanto ebbi il tempo di guardarmi attorno e di ambientarmi. Cominciai a frequentare i corsi di Francese e di Inglese, 2 sere francese e 2 sere inglese per otto ore complessive di scuola serale per settimana. In capo ad un mese mi arrangiavo decentemente in francese e capivo parecchio anche l’inglese. Finito il lavoro con il Trio Costruzion, trovai lavoro alla riparazione di un mulino di farine dove lavoravano 500 operai. Li prendevo S 1.25 all’ora – ci rimasi 2 mesi.
Ero di nuovo a caccia di lavoro. Cominciava il freddo, nevicava ed avevo ripreso, dopo sette mesi, a fumare. Stavo fumando una sigaretta seduto su di un paracarro con l’aria triste di uno che non trova quello che cerca.
Mi passa accanto un Ufficiale canadese della mia età, mi saluta e mi chiede se ho bisogno di qualchecosa. Io risposi che sì, avevo bisogno di qualcosa, ma che temevo che lui non me la potesse dare. Che cosa? Un lavoro per esempio.
Lui si gratta la testa, mi fa un bel sorriso e mi dice: “Sei sposato? Hai figli?” Dico che sì, ho tre bambine. “Dove sono?” ” In Italia”, dico io. Poi tira fuori un notes. scrive con una penna rossa qualcosa in inglese, mi dà il biglietto, mi saluta e mi dice: “Quelle bambine devono mangiare coi soldi che manda Papà.” Mi dice che ci saremmo rivisti il giorno successivo e se ne va. Io resto là come un ebete, poi chiedo a qualcuno di indicarmi la strada per recarmi a quell’in- dirizzo. Mi rispondono in francese di andare in via Notre Dame, di prendere il tram n.42 e di andare finché non avessi visto un enorme caserma e che sarei dovuto scendere là. Cosi feci.
Arrivato entrai nella caserma; chiesi del Capoufficio che appena vide il biglietto cominciò a bestemmiare sia in francese che in inglese. Mi disse che l’ufficiale in persona aveva licenziato il giorno precedente 12 persone per mancanza di lavoro. Ed ora assumeva me! […]
Dopo cena andavamo tutti a scuola di lingua. Mi ero prefisso di imparare ogni giorno 10 parole delle due lingue a memoria, compreso il loro inserimento nel discorso. In francese ci riuscivo con più facilità. […]
L’inglese era più duro, ma io e Saverio lo parlavamo, non molto bene, ma quel tanto che ci permetteva di arrangiarci, Miro e Zario, no.
Il viaggio
Mestieri
muratoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
CanadaData di partenza
29.6.1954Data di ritorno
3.1964Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Giovanni Zilio
Cento parole per partire
Nel frattempo, mio fratello Saverio si sposa e i suoi cognati gli fecero il richiamo per...
Un Natale di nostalgia
Ritornando al lavoro in caserma, essendo stato assunto alle dipendenze del Ministero della Difesa Canadese quale...
“Uno dei miei più bei Natali”
Quando la mia famiglia si imbarcò, andai in Chiesa ed accesi un cero da un dollaro...
“Storie di voi europei”
Dopo 27 mesi che lavoravo in caserma, il 27 gennaio 1956 [in realtà 1957, Ndr], con...
Il ritorno
Le nostre figlie […] erano cresciute e già Rita aveva qualche corteggiatore che le girava intorno. Era...