Tra il dolore e il dovere

Mia cara Mamma,

appena ho un momento di tempo scrivoti immediatamente e per darvi mie notizie e per consolarvi un poco. Il saluto de l’altra mattina, l’ultimo bacio che ti diedi, l’abbraccio che vi feci a tutti voi, credi a me, Mamma, sarà un episodio de la mia vita così doloroso e così sentito che non lo dimenticherò mai più. Ed il distacco!

Quando non vidi più la vostra casa, quando la silhouette della vostra dimora scomparve da la mia vista fu come qualche cosa che si dividesse da me; sentii entro di me un vuoto così forte che il pianto, represso violentemente fino allora, scoppiò e piansi silenziosamente, mentre rapidamente, con l’Ofelia e Raoul, mi allontanavo da casa, da te mia Mamma, da la Nicarete, da Bruno, da voi a cui voglio tanto, tanto bene. E quando ti baciai e abbracciai per l’ultima volta o Mamma, avrei voluto piangere, avrei voluto gridare forte il mio dolore… ma la voce della necessità che s’imponeva, ebbe ragione sul dolore e ricacciai il pianto che mi serrava la gola…

Però io parto tranquillo perché so il mio viaggio accompagnato dai voti del vostro cuore, dalle vostre pietose preghiere. Parto contento perché so che là, ne l’America lontana , mi aspetta forse la fortuna; perché ho la convinzione di compiere un dovere, cercando di lavorare molto per poter essere utile….