Moglie e marito per procura

Sabotinia 12 Settembre 1952

Amore mio carissimo,

come trascrivere la vera felicità?

Da cinque giorni sono legata a te con il vincolo indissolubile del matrimonio. Semplice ma bellissima fu la cerimonia e quando pronunciai il “SI” lacrime di commozione sgorgarono dai miei occhi. Per l’occasione Padre Ettore fece una predica che toccò il cuore dei presenti, facendo notare la tua lontananza e la recente scomparsa della Mamma.

Molto gentili furono il Dottore e la Signora che vollero accompagnarmi con la loro nuova 1004. Molte furono le persone che vennero alla cerimonia e ben sette macchine formarono il corteo nuziale che mi seguì da casa fino ad Azizia e viceversa.

Mi è difficile descriverti tutti i regali che abbiamo ricevuto, e il tuo grande amicone Bruno volle sfoggiare la sua bravura di Pasticciere offrendo pure una bellissima torta nuziale (come ben sai, i testimoni furono Salvatore e Bruno).

Il pranzo fu molto intimo, e il rinfresco fu a base di birra, liguori, aranciata e paste, e la festa si prolungò fino a notte inoltrata allietata dal suono di una fisarmonica e il baccano indiavolato di jazz.

Quella sera feci del tutto per stordirmi bevendo una miscela di liguori, ed io non essendone abituata, finirono con il farmi dimenticare ogni tristezza e malinconia…. e ballai tutta la nottata. Ti racconterò a voce come mi fecero trascorrere la mia notte nuziale.

Vedere il cerchietto d’oro che cinge l’anulare della mia mano sinistra mi sembra un sogno, ed è tanto strano sentirsi chiamare “Signora”.

Che cosa buffa è un matrimonio per procura!!!!

E tu come hai trascorso la memorabile giornata del 7 settembre? Pensavi a me oppure sei andato con i tuoi amici a divertirti in un locale notturno?

In questi prossimi giorni mi recherò a Suani per ritirare il Certificato di Matrimonio che ti spedirò assieme al certificato di nascita e le due foto.

A proposito di foto, spero inviarti presto alcune istantanee fatte da Bruno, dall’avvocato Habib e da un americano marito di una nostra amica.

Di una cosa sola siamo rimasti mortificati. I parenti dello sposo si astennero di venire al matrimonio trovando delle scuse patetiche e non inviando neppure un telegramma di auguri.

Dai tuoi non mi è ancora pervenuto nulla. Forse non avranno ricevuto in tempo le partecipazioni. Invece il tuo telegramma mi giunse la vigilia delle nozze, rendendomi felice.