Mestieri
bracciante, garzone, muratoreLivello di scolarizzazione
terza elementarePaesi di emigrazione
Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Sono trascorsi sette mesi dall’arrivo di Orlando nell’isola del Diavolo, dove deve scontare una lunga detenzione per omicidio. Insieme ad alcuni italiani deportati e costretti ai lavori forzati come lui avverte una crescente inquietudine.
Passai diversi mesi in questa situazione che vi contai, prendendo in questo tempo una certa amicizia con un Genovese e uno di Spezia e uno di Roma. […] In questi deserti di questa guianna vi è sempre un caldo soffocante. Là, le giornate sono sempre dalle sei alle sei di sera, cioè la levata del sole colla scomparsa. Si distingue solo l’inverno nel seguendo modo… sei mesi non viene nemmeno una goccia d’acqua, ed invece 6 mesi tutt’igiorni piove un’ora o due, mezz’ora, anche solo un quarto d’ora, ma sereno che sia la mattina come volete, durante il giorno o anche di notte piove, dopo si spezza e ricompare il sole cocente che in meno di 20 menuti sembra che non sia piolto per niente. L’inverno là verrebbe al posto dell’estate d’europa, cioè da giugno a novembre. […]
Chiachierando sempre coi miei tre compagni, si diceva un giorno… Quantunque noi si venisse a espiare la nostra pena, non potiamo mai ritornare in europa sin dopo la sette generazione nostra. Io, disse uno… Mi prepararei di tutto per tentare una fugitiva. Fatto un buon consiglio tutt’e quattro si deliberava quanto segue…Il Romano essendo fonditore doveva mettersi subito a costruire bei pugnali per poi venderli e ricavarne denaro sempre nascostamente (poiché era proibito). Il genovese ed io, scrivere alla famiglia nostra, e per mezzo d’un nostro compagno Italiano libero dalla pena già scontata, fargli pervenire lire duecento ciascuno, dandogli il 25 per cento di guadagno. Lo Spezino fare qualche traffico anche lui, poiché dalla famiglia sua non aspettava nessun soccorso, e così si chiuse il nostro consiglio coll’affermare la nostra fuggitiva dopo le piogge, per non trovare ostacoli d’inondazioni nella foresta. Intanto all’insaputa di tutti presi comunicazione coll’italiano libero, il quale a sua volta mi disse che accettava anche dal genovese di cui è già d’accordo. Mi diede il suo indirizzo e lo salutai. Ora i liberi sono come in Italia i coatti, sono liberi di lavorare, guadagnare, spendere, ammogliarsi, così è delle donne libere, solo che devono rispondere alla sorveglianza di non poter fuggire, o per cambiar posto prendere speciali permessi dall’autorità. Quel giorno io ritornato dal campo presi un foglio di carta e una busta e così scrissi a mia madre…
“Mia cara e buona madre,
Guyanna 26 settembre 1906.
Intesi nell’ultima vostra lettera, ancora bagnata di lacrime e di passione dove mi chiamavate al vostro fianco, forse per aver dal vostro unico figlio, un conforto, un sollievo, un aiuto, dopo la sciagura che vi rapiva il vostro buon consorte!! Il mio amato padre!!! Sentivo il vostro grido di madre addolorata, lanciare verso la Francia, sentivo le vostre labbra che mi chiamavano figlio!…figlio!! vedevo il vostro cuore sepolto in un abbisso di dolore, ed io tacevo, tacevo… Tacevo per non inviarvi in un maggior abbisso di sgomento, di disperazione… Ma finalmente sono costretto, dimandandovi mille perdoni a mano giunte, di confessarvi il mio fallo.
Sarei tornato subito da voi coll’ultima lettera della morte del babbo, ma hoimé! La sciagura mi ha colpito che per me omicidio in rissa presi 25 anni di lavori forzati, ed ora m’anno strasportato in queste terre malsane di Caienna a scontare la mia pena. Non solo il vostro cuore verrà martorizzato a leggere questa mia seguente lettera, ma anche il mio si trova immezzo a mille tormenti!! Non mi resterebbe solo che un fil di luce, forse che non sia la via di scampo o morte od abbracciarvi al più presto. Mi manderete lire duecento indirizzandogli a questo indirizzo… Al signor V. I. Guyanne Française – Saint Lorenzo du Marronì [Saint- Laurent-du-Maroni, Ndr]. Se li spedite, mi scriverete una lettera a me collo stesso indirizzo dicendomi che avete pagato il debito di lire 200 a Giuseppe, poiché questo V. I. me li da a me di nascosto. Non mi rifiutate di darmi lultima volta la mano per sortire da questo abisso. Intanto gradite i miei affettuosi baci dal vostro figlio Orlando. Addio a presto.
Il viaggio
Mestieri
bracciante, garzone, muratoreLivello di scolarizzazione
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Francia, Gran Bretagna, Guyana FranceseData di partenza
1896Data di ritorno
1907Periodo storico
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