Il giudizio delle donne

Deluso ed amareggiato, mi diedi alla pazza gioia: intanto non volli più volare; accusai un forte esaurimento nervoso che mi fu riconosciuto e fui inviato a riposo obbligatorio che consisteva in quindici giorni di villeggiatura a spese dello Stato e quindici giorni di convalescenza a casa. I quindici giorni di convalescenza li trascorsi con i miei in una casa di campagna, dove si trovavano sfollati per causa della guerra e fu in questa occasione che ebbi il piacere di rifarmi vivo con Iole: Una sera intorno alle ore dieci, sentivo transitare dalla vicina strada un carro da cui proveniva un canto da una voce femminile che riconobbi subito essere quella di Iole, inforcai subito la bicicletta, raggiunsi il carro e Iole era lì, a pochi metri da me, seduta in una sedia, posta sopra un carretto siciliano. A causa del rumore del carretto non si era accorta che lo seguivo in bicicletta, ma dopo poco, la salutai così: Ciao Iole hai dimenticato Carmelo e tutti i giuramenti ? Iole fece un urlo di spavento e il padre, urlando una parolaccia, scese dal carro con la frusta in mano tentando di colpire; ma io ero già corso lontano con la mia bicicletta. Il mio giudizio sulle donne non durò a lungo perché non trascorse molto che ebbi l’occasione di incontrare la ragazza che doveva essere poi la compagna della mia vita.