Mestieri
Collaudatore alimentatori e ricetrasmettitori, collaudatore in cantieri autostradali ed edili, libero professionistaLivello di scolarizzazione
perito industrialePaesi di emigrazione
CanadaData di partenza
1967Data di ritorno
1975Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Mauro Nerucci lavora alla Cfm, una stazione radio multilingue di Montreal. L'arrivo in città di Gianni Morandi crea grande attesa e lui, che aveva conosciuto il cantante quando era bambino e giocava nella bottega del padre cibattino, scrive un articolo per un settimanale in lingua italiana.
Montalbano è l’ultima frazione toscana prima di entrare in Emilia, passando dalla vecchia Bolognese. Monghidoro si trova a circa tre chilometri da questo paesino dove da ragazzo passavo l’estate con la mia famiglia. Andavamo spesso a Monghidoro a far la spesa e capitava anche di andare dal calzolaio: Il Signor Morandi.
Il Signor Morandi si alzava premuroso dal bischetto quando mia madre gli consegnava le scarpe senza tacco: “Venga pure tra un paio di giorni Signora”. Ed attaccava un bigliettino alla parete. Alla parete, insieme ai bigliettini dei clienti, erano appesi i ritratti di: Lenin, Stalin, Gramsci, Togliatti e di altri “compagni” allora di moda. Su e giù per la bottega giocava un frugolo di quattro o cinque anni, che si divertiva a fare i trenini con le scarpe dei clienti. Il Signor Morandi batteva il tempo, tra una semenza e l’altra, con la solita e inutile raccomandazione: “Stai buono Gianni”.
Poi gli anni sono scorsi veloci cancellando la giovinezza e le estati a Montalbano. Ho avuto l’occasione di rincontrare Gianni, sui giornali, sempre più celebre e sempre più irrequieto. Ora eccoci qua su questa macchina delusi e lontani dal nostro Appennino. Tutto aveva avuto inizio da una convocazione della “Signora” e, come sempre succedeva, quando la “Signora” chiamava, si doveva correre subito. “Tra qualche settimana arriva a Montreal Morandi, quello che canta bene, quasi come Claudio Villa, voi dovete presentarlo alla radio e sul giornale”. Poi, precisando: “Alla radio fate passare i suoi successi come: La fisarmonica ed In ginocchio da te.
Sul giornale dovete fare una buona presentazione e, mi raccomando, la data del concerto la devono sapere tutti. Fatemi contenta, state okay, Morandi l’ho fatto venire io”.
Questa volta la “Signora”, per accomiatarmi, si era alzata porgendomi la mano grassa e piena di brillanti. Questa mossa non era sfuggita ai due “bravi” che, su invito della “Signora”, mi accompagnarono alla porta. Prima di aprire la porta uno di loro, soffermandosi con la mano sulla maniglia dorata e guardandomi negli occhi, mi aveva lanciato un inutile messaggio: “Fai quello che ha detto la “Signora”. Nessuno si poteva permettere di scontentare la “Signora”. Nei giorni che avevano preceduto l’arrivo di Morandi a Montreal, le sue canzoni accompagnarono ossessivamente la vita dei “paesani”. Sul settimanale la Tribuna Italiana, con un articolo avevo cercato di parlare di lui, dei motivi del suo successo e della sua ultima canzone, dedicata ad un ragazzo americano che va a morire per una guerra senza ideali in un paese lontano e sconosciuto.
Il viaggio
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