Mestieri
operaiaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Antonia si sposa con il ragazzo di cui è innamorata, consapevole che dopo le nozze lo seguirà in Svizzera, dove il marito vive e lavora.
In fretta passarono quei cinque mesi, finalmente arrivò il giorno del fatidico sì, eravamo giovani innamorati e felici. Il mattino del giorno del matrimonio c’era un bellissimo sole, e un cielo blu,con il mio vestito bianco di pizzo (che ancora conservo) mi sembrava di essere una regina, quanto ero innamorata. Davanti al corteo sottobraccio di mio padre attraversammo tutto il paese, e tutte le persone al nostro passaggio dalle finestre ci facevano gli auguri e ci battevano le mani. Il mio futuro marito mi aspettava alla porta della chiesa, eravamo una bella copia tutti ci guardavano, eravamo commossi e felici, fu il più bel giorno della mia vita ( non pensavo alle valige già pronte in camera mia e al distacco dalla mia famiglia). Quel giorno lo passammo in allegria, dopo la bellissima cerimonia assieme agli invitati ritornammo a casa, dove ci aspettava il pranzo all’ombra della pergola. C’erano tante tavole apparecchiate ed un buon pranzo ci rallegrò.
Poi con un giradischi fino a notte inoltrata, è stata veramente un giornata di felicità per tutti parenti ed amici. Dopo qualche giorno arrivò l’ora della partenza, mio marito con tanto amore e dolcezza mi aiutò a superare il distacco dalle mia famiglia, avevo capito che con un uomo così potevo affrontare qualsiasi cosa anche vivere in terra straniera. Mi sentivo amata e protetta, quando c’è l’amore tutto si può superare, ed era immenso da parte di entrambi.
I nostri genitori ci accompagnarono alla stazione, durante il tragitto riuscii a trattenere le lacrime che mi bruciavano gli occhi, e con tanti abbracci salimmo sul treno che ci portava alla nostra grande avventura. Lungo il viaggio quanti progetti facemmo, il treno correva veloce e le alte montagne ci circondavano sovrastando il cielo sopra di noi. Dopo molte ore di viaggio arrivammo al traforo del San Gottardo poi a Chiasso dove ci aspettava la polizia locale per i controlli dei passaporti. Il mio era da turista e quindi passai subito la frontiera, a mio marito invece fecero un’accurata visita medica e gli controllarono le valige. Inizialmente ci lasciarono ripartire verso la nostra sospirata meta, arrivammo a Lucerna il canton tedesco che era quasi sera, un mondo completamente nuovo.
Il viaggio
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