Angelo Marone

Siamo nel mese di novembre del 1946. Angelo e Maria Pia si sono sposati nel 1943 e hanno due bambini. Vivono sul lago di Como, nella villa dei genitori di Angelo, perché una bomba ha abbattuto la casa in cui avrebbero dovuto andare ad abitare dopo il matrimonio, a Milano, in via Mascheroni.

Angelo è laureato in ingegneria, ma non trova lavoro. In Italia il ritorno alla normalità è lungo e difficile. Spinto da parenti e conoscenti che già si trovano in Argentina, decide di imbarcarsi a Genova e di andare a Buenos Aires. Qui dovrebbe trovare un piccolo conto in banca lasciato dai suoi genitori che nei tempi passati avevano fatto fortuna in Argentina, ma le vicende politiche che hanno portato alla svalutazione della moneta nazionale, hanno praticamente azzerato i risparmi una volta consistenti.

Maria Pia rimane in Italia con i bambini a casa dei suoceri, in attesa di raggiungere il marito al più presto.

Il distacco è doloroso: per colmare il vuoto della lontananza si promettono vicendevolmente  di annotare ogni giorno in un diario quella parte di vita che non potranno condividere.