Adriano Cavini
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Mestieri
minatore, sindacalistaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1947Data di ritorno
1949Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)![](https://www.idiariraccontano.org/wp-content/uploads/2019/04/LB-ADN-3357-copia.jpg)
Temi
Adriano Cavini nasce a Firenzuola nel 1928. Figlio di contadini, trascorre l’infanzia tra un podere e l’altro, seguendo il lavoro del padre che – a causa delle sue idee anarco-socialiste – cambia sovente padrone.
Nel 1942 tutta la famiglia si trasferisce in val Sellustra, in Emilia, e prende della terra in mezzadria. Il fronte alleato arriva a meno di un chilometro dal podere dove si trovano i Cavini: ciononostante, in un ultimo rastrellamento nazista, gli uomini di casa (il padre di Adriano, Adriano stesso e i suoi due fratelli maggiori) vengono fatti prigionieri. Un fuga rocambolesca li mette tutti in salvo, ma intanto sono morti la mamma e un fratello, e anche la casa è andata perduta.
Il dopoguerra è tempo di grandi ristrettezze. Il lavoro manca e Adriano, che ha ormai diciannove anni, pensa di emigrare in Belgio, Paese che promette la piena occupazione agli emigranti italiani che ne facciano richiesta. Quanto all’impiego, non c’è da stare allegri, né da scegliere: l’unica possibilità è la miniera. E il minatore è quello che fa anche il giovane Cavini, per due anni, finché un po’ la stanchezza, un po’ la nostalgia di casa, e una curiosa disputa amorosa con un amico (si sono innamorati della stessa ragazza belga) lo convince e rifare fagotto e tornare ad Imola. Qui si dedica all’impegno politico e sindacale: si dedica soprattutto al coordinamento delle cooperative emiliane. Ormai in pensione, spende le sue energie nel sindacato Spi-Cgil.
Il viaggio
I racconti
Emigrare, senza pensarci su
Un giorno passando dal collocamento nella speranza di trovare un lavoro, io e Aldo notammo un...
Notte interminabile in miniera
Fummo sistemati in una camerata con letti a castello per una trentina di persone. Adiacente vi...