“L’ora segnata dal destino”

10.6.1unedi Oggi ci hanno fatto cambiare lavoro. Invece delle solite istruzioni dobbiamo far trincee, a un chilometro circa dal nostro accampamento. “Pico e bajle e onto de gùmio!” Quando hanno parlato di trincee, immaginavo quelle che ho visto tante volte, ma al cinema. Qua invece facciamo buche, profonde un metro o poco più, buche che dovrebbero servire da postazione per armi automatiche.

Verso le quattro del pomeriggio siamo rientrati in fretta al campo, dove era stato installato un altoparlante. E da quello, alle cinque della sera, abbiamo avuto modo di ascoltare il discorso dei duce, indirizzato a tutti gli italiani e special mente alle forse armate. Con questo discorso il nostro capo ci dava la bella notizia che proprio oggi l’Italia aveva di chiarato guerra a Francia e Inghilterra. L’ora segnata dal destino l’ora delle decisioni irrevocabili… Chi sa quanta gente avrà sentito questo discorso e chi sa con quale ansia, specialmente per tante mamme, tante spose con gli uomini sotto le armi.

Ma da parecchio tempo ormai ci si era abituati al pensiero che “l’ora segnata dal destino” era per aria, che doveva arrivare da un momento all’altro. E abituati come eravamo a pensare in questo modo, la notizia della guerra non ha creato turbamento fra noi soldati.