“Si avanza”

Qui siamo a venti – venticinque chilometri dal confine francese e adesso possiamo attenderci da un momento all’altro di andare verso il Moncenisio. Intanto continuiamo a far trincee, sempre sgobbando di picco e badile.

16.6. domenica Stanotte alle due è suonato l’allarme. L’allarme che doveva metterci in allarme non per una delle solite manovre ma per qualcosa di più importante. Al buio e sotto la pioggia, dovemmo disfare le tende e preparare lo zaino, pronti per partire verso il fronte. Si è messo subito in finzione “radio fante” con un sacco di notizie: “I francesi son venuti di qua e stanno avanzando dappertutto”! Subito dopo la notizia inversa: “Sono gli Italiani che sono andati di là, in territorio francese”. E ancora: “Noialtri dobbiamo andare verso Ventimiglia”. Un fottio di voci che portavano solo disorientamento. Chiacchiere e chiacchiere! Ma da dove erano uscite, se fin poco tempo prima eravamo tutti in tenda, addormentati!!

Alle cinque ci siamo incamminati verso il Moncenisio, portandoci in una località poco lontana dal confine (così almeno hanno detto) e precisamente a Ferrera Cenisio, piccola borgata di case tutte vuote. Gli abitanti avevano già sloggiato a causa del la guerra. Ero stanco, per lo zaino molto pesante, tutto intriso di acqua che era scesa durante tutto il tragitto. Avremo fatto si e no una quindicina di chilometri camminando sempre per strade secondarie e sentieri di montagna. Abbiamo messo su le tende a pochi passi dal piccolo gruppo di case. Stasera “radio fante” diceva che i francesi hanno chiesto o stanno per chiedere l’armistizio. Notizie precise non ne abbiamo ma pare che i tedeschi abbiano ormai occupato gran parte della Francia.