Sgozzati guardando la mecca
Franco de’ Molinari è in Somalia, nel 1939, al seguito del padre militare. È colpito dalle le tradizioni culinarie della popolazione locale.
Ricordo che per la religione musulmana gli animali devono essere ammazzati tagliando loro il collo rivolto verso la Mecca, per poterli mangiare. La carne acquistata al mercato proveniva da macelli tenuti da mussulmani e quindi poteva essere mangiata da tutti. Ricordo che i bovini locali avevano una particolare gobba sul dorso, che lessata, oltre a dare un ottimo brodo, risultava tenera e saporitissima.
La padrona di casa tentava di intervenire di persona in cucina per qualche piatto particolare o qualche dolce, ma non era ben vista e considerata un’intrusa che dubitava delle qualità e delle capacità del cuoco. Io, come ragazzo, ero più tollerato e per un periodo ero autorizzato ad andare in cucina alla mattina per prepararmi una crema con latte e uovo sbattuto, che mangiavo come ricostituente per la mia rapida crescita.
Il viaggio
Gli altri racconti di Franco de' Molinari
Un fantasma vestito di bianco
Arrivava allora un fantasma tutto vestito di bianco. Era il cuoco Assan irriconoscibile perché di giorno...
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