Mestieri
operaioLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Ghion racconta la storia della sua famiglia, e la catena di avvenimenti che hanno portato i genitori a maturare l’idea di emigrare in Libia.
I miei genitori erano di origine contadina; mio padre, nato nel 1892 a Camposampiero (PD), era reduce della Grande Guerra, mia mamma era nata nel 1898 in un paese vicino, Santa Giustina in Colle; nel 1919 si erano sposati. A quei tempi le mogli andavano a vivere all’interno della famiglia del marito e dovevano convivere con suoceri, cognati e cognate. Mio padre era il maggiore di 7 fratelli. Lavoravano la terra come mezzadri a Camposampiero e non se la passavano male.
Tra il 1927 e il 1928, a causa della legge fascista sulla “quota 90”, persero tutto. Le bocche da sfamare erano tante e quel poco che c’era non bastava per tutti. Così i miei genitori decisero di separarsi dalla “grande famiglia” e di andare a cercare lavoro come braccianti nelle province venete vicine e poi in Friuli. Nel 1929 avevano già 4 figli e nel 1930 a Udine è nata Lina. Si spostavano continuamente per cercar lavoro e a Sernaglia, nel 1934, sono nato io, l’ultimo dei figli. Non credo che mia madre fosse tanto contenta di avere una bocca in più da sfamare. Raccontava che avevano ringraziato il Signore che fossi nato di domenica, perché così non avevano perso una giornata di lavoro.
Quando sono nato io, i miei fratelli più grandi lavoravano già nei campi. Rino e Alfeo andavano in Piemonte, a Poirino e a Carmagnola, per il lavoro stagionale, a mietere il grano e a raccogliere la frutta. Sarà stato il 1937/1938. Partivano da Padova, dove ci eravamo trasferiti in quegli anni, con una sola bicicletta. Uno pedalava e l’altro si sedeva sulla canna. Tornavano con un gruzzoletto che ci permetteva di tirare avanti per un po’. Mio padre e mia sorella Germana nel 1938 erano andati a lavorare in Germania, vicino a Monaco. Poi è uscito il bando con cui in governo italiano cercava i coloni per la Libia e per l’Agro Pontino e sono tornati per fare domanda. Rino aveva avuto anche qualche scontro con le camicie nere, era un convinto antifascista ed era stato più volte ammonito. Partire era l’occasione per dare stabilità e unità alla famiglia e cercare un avvenire migliore per i figli.
Il viaggio
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