Un padre e i suoi debiti

Una domenica ero nella mia camera che mi stavo cambiando per andare in chiesa udi un discorso della mia mamma che diceva al mio padre: perché ci sono qualche domeniche che non vai più in chiesa mio padre risposse ho paura di incontrare i miei creditori è non so come potro pagarli è agiunsse ho sollo una possibilità vendere il camion è emigrare in belgio. Mia mamma non era dacordo e disse, hai emigrato tanti anni in Germania e adesso tene vai in belgio mio padre risposse non ho altra scelta è devo parlare con i miei creditori se mi lasciano partire stando qui non poto mai pagare due milioni di denaro che è quel epoca eranno tanti mio padre parlo con i suoi creditori che eranno delle bravissime persone gli disse mi potete contare gli interesi come vi pare a voi ma io assolutamente devo partire loro gli risposero vai via tranquilo che noi sapiamo bene chè tu ci pagherai è non ti conteremo nessun interesse è se hai bisognio di umpo di denaro per lasciare alla tua famiglia puoi contare su di noi devo dire chè la mia generazione in quel paese ha sempre goduto di una grande stima di onesta io quando ricostruisco la vita chè mio padre ha fatto mi viene le lacrime agli occhi.

Mà io chè avevo sempre visto il mio padre un uomo orgoglioso vedendolo davanti ai suoi creditori che si era fatto cosi picollo incominciai à soffrire in silenzio era entrato tanta odia in me che non conosevo prima mà non sapevo contro chi senzaltri contro il destino mio padre fece la domanda per le emigrazioni in belgio e io lo obligai a farla anche per me lui assolutamente non voleva […] mà anche io come mio padre non avevo altra scelta, sentivo il dovere di dare una mano a mio padre come avevo sempre fatto io quando pensavo chè mio padre doveva pagare due milioni per mè erano come un miliardo.