Otto giorni in mare

Arrivati a Venezia ci imbarcammo su una enorme nave. Con noi c’era tanta gente che veniva da tutto il Veneto. Abbiamo viaggiato per otto giorni; pensate, otto giorni tra mare e cielo. Durante il viaggio abbiamo avuto tutto il tempo di visitare questa nave; per me certo era una novità, come penso lo sia stato per tutti: ho visto la sala da ballo e il salone dei ricevimenti; sul soffitto e sulle pareti c’erano degli affreschi, cose che non avevo mai visto. Comunque, dopo otto giorni siamo arrivati al porto di Bengasi, in Libia. Verso sera ci misero in fila e ad ogni capofamiglia diedero una sporta, come quelle che usano gli arabi, piena di viveri. Avevano ben pensato di darci qualcosa da mangiare fino a che non fossimo arrivati al paese destinato. Ora sentite il seguito: lì a Bengasi c’erano ad aspettarci cento camion, me li ricordo bene, pronti a portarci a destinazione. Su ogni camion erano stipate due famiglie; nel nostro c’eravamo noi e una famiglia di Arquà Petrarca, quella di un certo T Siamo stati i primi a partire; ricordo che la mamma disse: «Vuoi vedere che siamo i primi a partire e saremo gli ultimi ad arrivare?» Infatti così è stato. Ricordo i suoi pianti. Ci siamo trovati in mezzo agli arabi.