“Non è una donna è una belva”

Ad un tratto la signorina Spadoni intimò il silenzio e incominciò a distribuire i passaporti, hai lavoratori volontari, e, quando ebbe finito la distribuzione, disse agli altri, mi dispiace per voi che non siete stati chiamati, mà, non e colpa nostra […].

Io vedendo che ci sarebbero stati altri, che ben volentieri avrebbero occupato il mio posto… mi portai vicino alla cattedra e dissi alla Signorina Spadoni. Signorina Spadoni! Mi scusi se senza il suo ordine mi sono permesso di presentarmi d’avanti alla sua cattedra, per chiederle un cambio, che farebbe felici due persone, una sarebbe io, che dovrei partire per la Germania e lasciare la mia famiglia composta da quattro figli che la più grande ha sette anni, e la moglie….poi io hò il lavoro in Italia, anzi ha Roma, e un’altra cosa ancora…. io son destinato alle miniere, e Lei, lo vede come son gracile io….. chiunque giudicherebbe e capirebbe, che io non hò il fisico da minatore …. Mandare in Germania nelle miniere ha mè….significherebbe mandarmi ha morire…. Perciò chiederei ha Lei, che credo sarà tanto comprensiva, di farmi sostituire con uno di quei giovanotti là, che tanto glieti sarebbero di sostituirmi.

Non ebbi finito di parlare che sei ho sette di quelli che erano stati sospesi dalla partenza, si precipitarono davanti alla cattedra dicedo…. Ci vado io…. Lo sostituisco io…. io già ho lavorato nelle miniere…. io son disoccupato mi mandi a mè.

Mà, chiunque avesse inteso rispondere quella tigre di Signorina Spadoni avrebbe detto: Mà quella non è una donna, ma bensì una belva! Questa si alzò in piedi, spalancò due occhi che gli lampeggiavano, il suo petto gli sobbalzava, inalzandosi e abbassandosi, aprì la bocca e mandò come un ruggito!

Andate via, da qui…. uomini ignoranti! Voi non conoscete quello che significa mobilitazione…. E non conoscete che significa una domanda di lavoro. E rivolta a quelli uomini che m avrebbero voluto sostituirmi, le disse: Voi, benché adesso ci fosse un’ltra richiesta, non sarete più chiamati per andare in Germania…. e rivolgendosi ha mè, mi disse! Voi partirete perché siete stato mobilitato.

Ma disse verso di mè queste ultime parole con tanto sarcasmo che mincitò a risponderle! Io non partirò, perché non ho nessun documento che dichiara che sono stato mobilitato.

Come, scattò lei….non ha ricevuto la cartolina di precetto? E non cera scritto nella cartolina… per ordine di Sua Maestà il Rè? E se invece di mandarvi in Germania nelle miniere, vi mandassero in guerra, cosa direste allora?

Partirei volentieri per difendere la patria…. mà, non partirò volontario per andare ha lavorare in Germania, perché io il lavoro ce lò, a Roma…. lei signorina legga il passaporto, poi vedrà se io sono stato mobilitato per ordine di sua maestà, ho veramente ho fatto la domanda io, per andare in Germania…. lo legga, lo legga, poi vedrà, se io hò torto, hò veramente ho ragione. […]
Questa signorina Spadoni invece di leggere il passaporto, s’irritò maggiormente, e battendo un pugno sulla cattedra, gridò! Basta, basta…. E rivolgendosi ha uno dei due militi che aveva al fianco, le disse! Tenete d’occhio quest’individuo, sino che non ha preso il treno, assieme ha gli altri componenti del nucleo… e se domani sarà assente al centro di smistamento ha Milano, sia ricercato e arrestato.