Le malattie dell’America

New – Berne N. C. Camp

23 settembre 1864

Caro Padre!

Non aspetto risposta alle mie lettere, poiché siamo in tale posizione che i ribelli molte volte mandano a fondo i vapori che corrono tra New York e North Carolina, e così le lettere vanno perdute. Né io per dire la verità ne ho scritte molte, perché o il sole o la pioggia o il servizio la stanchezza mi lascano pochi momenti di libertà. Il sole specialmente questa volta m’ha perseguitato fortemente. Io non ricordo d’esser mai stato ammalato, eccettuata quella volta che fui ferito, e vedi che anche quella palla non m’ha recato molto danno; ebbe il sole questa volta mi ha dato più noia; ho avuti per alcuni giorni così forte un mal di capo da credere in ogni momento di essere all’altro mondo; è impossibile che te ne faccia un’idea, ti dico solamente che sottoscriverei per una palla all’anno in ambo i miei polmoni, piuttosto che ricadere in tale male, fortunatamente questo mal di capo non m’è durato che venti giorni, ora sto bene.

Abbiamo qui tre nemici più terribili dei ribelli; tre malattie. Una proprio del North e South d’America è il Sunstroke (colpo di sole) che ammazza un uomo sul momento, e che se ben ricordo t’ho descritto in altra mia. L’altra, conseguenza della guerra, ed è la febbre gialla che ammazza un uomo in poche ore. La terza, propria del South America, per la grande differenza di temperatura tra il giorno e la notte, chiamata la Chills (freddo) ammazza in poco tempo se il colpito non va a respirare l’aria del North. Questa malattia comincia con un freddo eccessivo, che fa battere i denti e saltare come se avessi il diavolo in corpo, il freddo è seguito da febbre, che quindi è seguita nuovamente dal freddo e così via di seguito. Nello stesso tempo una fortissima diarrea, che medecina alcuna non vale a fermare […].