Le atrocità dei tedeschi

22-10-1942 Alle 9,30 siamo giunti a Leopoli. Il freddo è intenso e cade una pioggerella mista a neve. Durante la notte ci siamo fermati a Prjammysol, prima fortezza espugnata dai tedeschi. Sono le 12 e la tradotta è ferma ancora a tre kilometri dalla stazione di Leopoli. Man mano che ci siamo inoltrati nella Polonia meridionale ho potuto constatare la discreta fertilità di questa enorme pianura ondulata. La terra è variamente coltivata ed il bestiame bovino è abbondante, animali dal manto pezzato condotti al pascolo da bimbi quasi sempre scalzi, dai bei visini, che agitano le manine in segno di saluto. A Vienna una ambulanza ha portato un sergente malato: a Leopoli altri due soldati vengono ricoverati all’ospedale: sono ragazzi del 1922 che a malincuore lasciano il battaglione, perché ansiosi di andare in Russia, ignari della guerra! Fortunatamente finora il signore mi ha risparmiato l’ennesima pena di dover assistere a scene di ferocia e brutalità. Sulla linea sì vedono al lavoro gli ebrei contrassegnati da una stella davanti ed una sulla schiena: sorrido loro affettuosamente ed essi guardano con commossa rassegnazione! Nella notte entreremo in territorio ucraino: piove sempre ed alle 18 è buio. Si distribuisce in fretta il 2° rancio. Alla stazione di Leopoli siamo stati fermi diverse ore ed ho avuto agio di interrogare polacchi ed ebrei nonché chiedere informazioni agli ufficiali del comando italiano di stazione: tutti commossi delle atrocità tedesche. Gli ebrei vengono sterminati senza pietà ed i bimbi vengono uccisi battendoli con la testa a terra! Leopoli è la città polacca più popolata da Ebrei. Tutta la popolazione polacca soffre la fame: gli Ebrei poi addirittura muoiono abbandonati al loro triste destino!