Mestieri
tornitoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo nove anni nella stessa piccolissima casetta con una sola stanza da letto, Beniamino - la cui figlia ha ormai dieci anni – ha deciso di chiedere un aumento al padrone della fabbrica in cui lavora. Che è anche il padrone della casetta in cui vive.
[…] alora discutendo con mia moglie è pensando anche per la nostra figlia che ormai aveva cominicato così bene le scuole prendemo un’altra decisione, più saggia, cercare un comodo appartamentino, e amobigliarcelo con i mobili nuovi come se fossimo in Italia, e cercando di vivere qua un po’ più tranquii, alora per fare questo mi occorreva una paga più alta, è naturalmente il mio padrone non me la dava, alora dovevo cambiare fabrica che per me non’era un poblema, pensato è fato, la mattina seguente quando mi passa il padrone vicino, ci dico che avevo deciso di sistemarmi in un appartamento più comodo, ma mi occorrerebbe una paga più alta, lui mi disse che di paga si che mi poteva dare qualcosa di più ma non queo che volevo io, io dissi ora so lavorare mi merito una paga più alta, lui mi rispose di si, ma lui poteva solo darmi piccole somme di aumento, io ci dissi che conoscevo amici che prendevano molto più di me è non sapevano fare quanto facevo io, lui mi disse che pottevo cambiare posto se volevo, andando in una di quele fabriche potevo prendere molto di più, poi mi disse per la casa io posso aiutare a trovare appartamentino, poi pensai che quel uomo di male aveva solo una cosa, era molto tirchio, perché soldi ne aveva, è con la sua fabrica guadagnava anche bene, ma lui era stato uno di noi, si era fato facendo l’emigrante, infati era stato a lavorare parechi anni in america, e perciò sapeva il valore dei soldi è li teneva così stretti […].
Io il giorno due Agosto del sessantacinque incominciai a lavorare sula nuova fabrica, non devo nasconderlo mi trovai un po spaesato anche se i coleghi di lavoro erano tutti o quasi molto gentili, ma lambiente era di queli di una grande fabrica ognuno e un numero, il padrone lo si vedeva una volta la mattina mentre passava e salutava tutti la prima giornata di lavoro mi diede anche la mano, poi passava sempre drito dele volte no guardava nemeno il lavoro che si stava facendo, era uno di quei che soldi ne avevano tanti mezo paese era suo sia di campagna che di abitazioni, aveva fattorie e contadini con un numero imprecisato di muche, insoma la sua ricchezza si notava, il padrone che avevo lasciato la mano la stringeva tutti sabati quando si finiva la settimana di lavoro e tutte le settimane quando si iniziava il lunedi lui passava uno per uno e ci da va la mano ma si era in dodici qualche volta dieci, perdeva pocco tempo, non poteva un padrone che à duecento cinquanta operai stringere la mano a tutti.
Il viaggio
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licenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1956Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Beniamino Cappai
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