Mestieri
Operaio, artigiano, sindacalistaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1919Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gino Mangini allo scoppio della Seconda guerra mondiale, ha ricondotto il figlio dalla Francia all’Italia, paese ancora non belligerante. Ma Gino, che è un socialista perseguitato dal fascismo, capisce presto di dover espatriare di nuovo per non correre pericoli di morte.
Il distacco di mia moglie dal figlio fù meno drammatico di quanto mi aspettavo, certo, vedendolo così bene in salute e molto felice coi nonni, il suo egoismo di madre accentratrice dette il posto all’evidenza dei fatti, che nelle condizioni nostre a Parigi lui stava assai meglio a Firenze, e poi, un’altro anno sarebbe passato presto e lo avrebbe ancora stretto frà le sue braccia.
La partenza avvenne regolare, quasi in sordina, non ci furono sorprese per il mio passaporto dato che nella sua forma era autentico, e non poteva dare alcun sospetto neppure agli interessati se vi erano della mia sorveglianza. Solo una accurata indagine presso la Questura dalle gerarchie fasciste una volta venuti a conoscienza della mia assenza da Firenze, forse allora si sarebbe scoperto l’inganno, andando alla ricerca dei responsabili che non avevano eseguito l’ordine impartito nei miei riguardi, ma essendoci la complicità di un’alta autorità della Questura tutto sarebbe stato impossibile procedere oltre.
Mi erano sufficenti dodici ore per raggiungere Modane, e con un pizzico di fortuna che non mi aveva ancora abbandonato, avrei potuto passare indisturbato la Frontiera, infatti così avvenne, perché neppure a Bardonecchia il posto di transito per la verifica dei documenti non ci furono osservazioni di sorta, essendo in fine dei conti lo stesso passaporto col visto di uscita dalla Francia e quello di entrata in’Italia un mese prima era quindi tutto regolare.
Al momento che il treno aveva lasciato Modane, e solo allora, fù la mia tranquillità che divenne completa facendo un largo sorriso a mia moglie, lei mi strinse una mano stringendola soddisfatta come se fosse anche lei uscita da un tormentoso incubo, e poi ritrovava al risveglio avvenuto la sua completa lucidità, si era accorta che non fù per altro che un brutto sogno, ma al nostro risveglio avvenuto in quelle verdi montagne ci portava verso la realtà, io avevo strinto quella mano così esile ancora tremante col pensiero rivolto altrove, un pò al passato, un pò al presente ed il resto proiettato nel futuro che si apriva d’avanti a noi. Fummo occupati in tal senso fino a Parigi, ogni tanto vedevo il suo sguardo fisso sopra il mio volto come un punto di riferimento dei suoi grandi Occhi, ma io ero sempre assente del tutto, e lei allora faceva conversazione col resto della famiglia lasciandomi ai miei ricordi, alle fantasticherie della mia mente.
Il viaggio
Mestieri
Operaio, artigiano, sindacalistaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1919Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Gino Mangini
Via dall’Italia
Quello spettacolo delle vecchie ambizioni sia Greche che Romane del passato, auguriamoci che non faccia impallidire...