Da un medico all’altro
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Mestieri
artigianoLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1948Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)![](https://www.idiariraccontano.org/wp-content/uploads/2020/03/Conti_Buenos-Aires-piazza-Majo_27-febb.-1949.jpg)
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Nelle precarie condizioni di salute in cui si trova, Cesare Conti ha la sola fortuna di trovare persone molto compassionevoli nei suoi confronti, a partire dal datore di lavoro, che cerca di portarlo negli ospedali e dai medici più adatti a curare il suo caso.
Domenica di solito l’Ingegnere mi aspetta in ufficio mentre il mio compagno Ricci le fa presente che sto male e sono a letto infatti corre subito all’Albergo e vede che i dolori mi sono diminuiti effetto di quella medicina e cosi alle 12 mi vuol portare con se mi sforzo mi porta in un ristorante dove mangio pasta di minestra al burro finissima poi un pesce lesso delicatissimo e poi della crema di latte insomma un po la medicina che agisce sui nervi un po io che mi sforzo resisto ai disturbi e il mio Ing. Viani pensa che non sia cosa grave, per tanto mi dice che lavori poco e non mi sforzi e se ti continua il disturbo andremo dal medico che io troverò di mia fiducia, è spiacente perché esso mi dice che sei il meglio elemento che tengo e se ti ammali e un guaio anche per me, intanto dopo fatto questo pranzettino in compagnia anche di due suoi impiegati, ci lasciamo con questi mentre l’Ingegnere vuole che io vada con lui a sua casa e stiamo li fino alle 4 dopo pranzo e i dolori sono leggeri, ho bevuto un buon te e mi sento discretamente il Sig. Viani che è di gentilezze non comuni si presta a un intenso interessamento domandandomi continuamente come mi sento e incoraggiandomi dal fatto che come colorito non mi vede malamente ma io sento che internamente sto male e che i disturbi sono leggeri perché le dosi di Atropina ingerite e che egli non sa mi tengano discretamente alle 4 1/2 andiamo al teatro a vedere una compagnia Italiana dove ci divertiamo e intanto riposato e ogni tanto un caffè caldo o altro passiamo la serata usciti dal Teatro soddisfatti siamo andati a cena alle 9 io ho mangiato con latte e crema e egli con uova e cioccolata, ci siamo lasciati augurandomi che al mattino stia bene e che possa andare a lavorare, mentre tutto si capovolge nella notte infatti alle ore 4 del mattino lunedi 20 dicembre forti dolori mi attaccano e che mi sento di non resistere insisto prendendo calmanti e intanto alle 6 chiamo il cameriere dell’albergo che mi chiami l’amico Ricci il quale viene subito a farmi compagnia e decide di andare ad avvertire Viani prima che se ne vada e infatti alle 8 viene con un tassi e con l’amico Ricci andiamo all’Ospedale Italiano e li mi passano una visita mi ordinano borsa di ghiaccio e alletto e fare l’esame delle feci mentre Viani è andato da un Signore che conosce per sapere dove e chi può essere uno dei meglio medici, infatti torniamo all’albergo compero la bolza il Ghiaccio e il mio Ricci mi aiuta e non mi abbandona per tutta la giornata in quanto Viani a disposto che pensa lui e ricompensarlo e a pagarle la giornata purché stia in camera con me, mi sento più tranquillo! Alla notte seguente i dolori mi fanno piangere dopo tutta la giornata leggeri mi peggiorano e sempre col Ghiaccio Atropina e solo latte il mio corpo è teso e non lo posso toccare da tutte le parti grandi dolori soffro in maniera tale, che se non avessi il mio amico che mi sta in camera a farmi coraggio commetterei qualche errore e cosi avvertito di nuovo l’Ingegnere il quale mi aveva visitato la sera e che stavo uguale, del mio peggioramento alla mattina e venuto con una lettera di presentazione per andare da un medico il quale presta servizio come capo Clinico in uno dei migliori ospedali di Buenos Aires.
Il viaggio
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