Clandestini

15 novembre 1990

La popolazione è palpabilmente preoccupata e, se potesse, emigrerebbe in massa in Occidente. Invece, anche la nostra Ambasciata deve stringere ulteriormente i freni in materia di rilascio dei visti, a seguito di una nuova ondata di rifugiati “politici” senza un soldo, abbattutasi su Trieste con l’ultimo traghetto dell’Adriatica. E’ successo che anche coloro che sventolavano i dollari per dimostrare che possedevano i necessari mezzi di sussistenza, una volta arrivati in Italia dichiaravano di non avere denaro e chiedevano asilo politico, facendo tesoro di quello che il nostro Ministro Martelli aveva detto in TV, e cioè che solo i rifugiati politici non dovranno sottostare alle nuove norme dell’immigrazione. Certo, non tutti saranno accettati da noi come tali, ma comunque intanto stanno in Italia a spese della collettività e poi però in qualche modo spariscono, senza però tornare in patria. Abbiamo saputo che sono arrivati in Italia, clandestinamente, anche degli albanesi senza il visto. Non mi meraviglio più di tanto, perché la politica italiana dell’immigrazione è diventata poco comprensibile anche per me, da quando negli anni scorsi ho viaggiato sui traghetti dalla Jugoslavia all’Italia, più di una volta, insieme con zingari laceri e sporchi che venivano ammessi tranquillamente nel nostro paese. Fa rabbia che le nostre autorità di polizia siano a volte severissime con gli stranieri che intendono essere in regola e che, rispettando le norme in vigore, vanno in questura per ottenere i permessi di soggiorno.