La segregazione della donna
Dopo l’8 settembre 1943 Osvaldo Bonini, soldato del 128° fanteria, divisione Firenze, nel corso della Seconda guerra mondiale, si rifugia in Albania e viene accolto da una famiglia di religione islamica.
Brezhdan, sabato 22 gennaio 1944
Ieri sera è rientrato Hilmi, un saluto e nient’altro.
Questa notte avrà fatto l’amore con Ilmiza che questa mattina c’è parsa più fresca, rilassata e disponibile.
È usanza musulmana seguire alla lettera il Corano che prescrive, dopo l’amplesso, di lavarsi completamente. Nella stagione fredda non è pensabile che si lavino all’aperto. È quindi da pensare che la prescrizione avvenga all’interno, ma dove? Oppure c’è qualche scappatoia che prevede di lavarsi simbolicamente. Gli uomini dormono separati dalle donne, in un monolocale ai lati della stanza, nei multilocali in stanze separate. Nel caso di Hilmi, che dorme solo nella stanza degli uomini mentre Ilmiza dorme insieme alle figlie, alla suocera e alla nipote, supponiamo che la moglie lo raggiunga nella sua stanza, fanno l’amore e si lavano. Queste separazioni e questi riti fanno sì che gli approcci di natura intima sono difficoltosi tra i musulmani il che spiega, a mio parere, la segregazione della donna.
Il viaggio
Gli altri racconti di Osvaldo Bonini
La casa di Hilmi
Brezhdan, giovedì 7 ottobre 1943 La villa, se così si può chiamare l'abitazione di Hilmi, è una...
Leggi
Sposalizio musulmano
Brezhdan, venerdì 29 ottobre 1943 Aggiorno il diario tra il frastuono delle armi, fucili, mitragliatori, bombe a...