Solcando il Mediterraneo

21/12 – Si prosegue bene il mare e calmo. Siamo in vista di Livorno, alle ore 8 ant. il Piroscafo entra al Porto doppo le operazioni di carico di grandi lastre di marmo per l’Australia si riparte sono le 3 del pom

22 – il mare sempre calmo, a mezzoggiorno entrammo in fra le belle isole disseminate di fronte a Pozzuoli. Alle 2 pom entriamo nel porto di Napoli – doppo una sosta di poche ore si riparte per Messina sono le ore 7 pom.

23 – Il cielo sempre sereno, il mare calmo, al mattino inoltrato si incontra le prime isole siciliane, da lontano si distingue bene per il primo il Vulcano Stromboli, con un denso pennacchio di fummo che ne copre la cima. È un monte isolato e ripido

Alla parte nord si distingue bene un grosso paese addaggiato nel suo declivio. Lo passiamo si vedde subito due isole e delle montagne sono i Monti della Calabria. Aspromonte dominante famoso nei ricordi Garibaldini. Ecco Sicilia il primo apparire e il famoso Monte vulcanico Etna il denso fummo che ne esce lo copre fino circa alla metà, si avviciniamo ecco la costa altri molti altre colline. Tutto e verde, come in primavera con il suo dolce tepore, alle ore 1 pom. entriamo lo stretto di Messina che dista dalla citta breve tratto. A sinistra su territorio calabrese si vede Villasangiovani e Reggio Calabria, e a destra di fronte, Messina. Si entra al Porto sono le 2 pom. Messina si distingue in due, Messina Vecchia che si vede subbito entrando ancora villaggi di barrache entro le strette valli di fronte al porto e Messina nuova erretta doppo il tremendo terremoto del 1908 si trova piu a sinistra di fronte al Porto. Si vedde ancora molti avanzi di case dirocate segno intangibile del grande disastro. Alle ore 7 pom. si riparte per Malta. […]

27 – il mare non cenna a calmarsi. Nel pomeriggio piove e la burrasca si placa, verso sera si vede bene Allessandria d’Eggito.  Alle ore 11 pom. entriamo al porto Saidi – tutti dorme doppo due notti insonni.

28 Il sole si alza dall’orizonte, segna una spendida giornata che si avera, tutti si alza, ed corre in coperta per amirare al bella Cittadella che è divisa dal Canale di Suez. Conta 21000 abbitanti il porto è al centro a semicerchio. Nulla più si puo amirare finalmente degli Indigeni, Turchi, e Arabi, alle ore 6 ant. si parte per Suez.

28 – Il canale di Suez e lungo km 169 da Porto Said a Suez, e una ferrovia congiunge questi due capi, piu una da Said al Cairo. La larghezza del Canale varia da 70 a 100 metri con mt. 8,50 di pescaggio. Dal lato Egizziano lungo il canale ogni tanto una stazione di ferrovia con stazione radio, qualche palmizzo o piccole oasi segna delle abbitazioni Indigeni sono capanne di paglia o grotte entro terra.

Al lato sinistro a perdita d’occhio si stende il grande deserto di Arabia. Colline e dune di sabbia. Lontano nell’orisonte montagne si inalzano aride sabbiose. Lungo il canale squadre di operai tutti arrabi lavorano per lo sgombero della sabbia che continuamente scende sul bordo del canale. Partiamo e ci salutano alzando le braccia e sultando, sono scalzi, coperti di luridi cenci. A circa metà del canale congiunge un altro canale che fa capo al Cairo che dista 100 km.

Alle ore 5 pom. entriamo a Suez all’entrata del mar Rosso una bella Cittadina di 30,000 abbitanti posta sul piano, e dai lati alti monti la circondano, alle 6 pom doppo un’ora si parte per Colombo (India).