Negli occhi di Monet

Finalmente entriamo per un passaggio angusto, scendiamo alcuni scalini e ci troviamo nel giardino, luogo di riposo e di ispirazione di Monet: ci aggiriamo lungo i viali lussureggianti di fiori anche se la stagione è avanzata, costeggiamo i ruscelli su cui galleggiano le foglie delle ninfee ormai sfiorite, ma per una esauriente degustazione dell’ambiente rimando ai quadri del grande pittore, che con pennello e colori è riuscito a trasmettere e a far rivivere le sue emozioni provate davanti a questo mondo quasi irreale di acqua e vegetazione, avvolto in un’aria immobile e quieta dalle più varie sfumature: il rosa dell’alba, l’azzurro del giorno pieno, il rosso e il viola dei tramonto. Al termine del giro, scattate numerose foto, visitiamo la casa che conserva ricordi e documenti della vita di Monet. La visita sarebbe gradevolissima e appagante se non avvenisse in mezzo a una marea di persone che rendono pesante e irrespirabile l’aria. Visita perciò rapida e altrettanto rapido ritorno all’automobile: il nostro pensiero è ora proiettato su come trovare la strada verso il nostro albergo, un castello situato in una località non segnalata nella nostra guida: sappiamo solo che la località è a 30 Km da Rouen. Roberto, ai volante, spende le ‘ultime’: dobbiamo percorrere solo 40 Km ma siamo stanchi e affamati.

Nota: Gran parte del diario di questa giornata l’ho scritta dalle 3 alle 5 di notte (anche in Francia continuo a soffrire di insonnia), in bagno seduta sul vater. Tento di tornare a letto, con l’impronta della ciambella stampata sul posteriore. Buonanotte.