La resistenza dei russi

Mestieri
falegnameLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
Russia, CinaData di partenza
1914Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)

La Prima guerra mondiale è in corso, si combatte la battaglia di Galizia e l’esercito austroungarico riesce a riportare una vittoria nel settore sud orientale, sotto Leopoli. Francesco Marchio, soldato di origine italiana arruolato nell'Impero asburgico, è in prima linea.
Quello che sucesse nella notte non lo so; so invece quello che sucesse il giorno dopo.
L’otto Settembre all’alba, si vedeva il principio di una bella giornata, che la guerra non la meritava.
Sveglia, e avanti in ordine sparso.
Dalla compagnia, vene stacato un plotone d’esplorazione, nel qual plotone c’ero anch’io, mentre il resto della compagnia si trincerava.
Un po strisciando, un po caminando siamo arrivati nel recinto di una vila, gia disabitata.
Avevimo un tenente di riserva.
Questi punta il canocchiale, e fa una scoperta… che l’ho fata io a occhio nudo, Dice: i russi sono verso destra, invece erano anche a sinistra, in meta, e da per tutto. Invece di ritirarsi per ragiungere la compagnia, e fare avertimeto al Capitano, ci ha dato l’ordine di aprire il fuoco, dunque un plotone contro un’armata , e questo non per coragio, ma per paura , per incompetenza,
Dal canto mio m’interessava ben poco di sparare, la mia preoccupazione era quella di rimanere vivo, e sopratuto intiero, cio che non e stata la mia capacita, semplicemnte combinazione, o la fortuna se vogliamo chiamarla cosi, poiché li c’era materiale per morire tutti, e dato lo spreco di materiale belico, la guerra avanza ancora uomini.
Non siamo morti tutti non so perché. Manda un uomo avertire il Capitano, manda un secondo, punta nuovamente il canocchiale.
Add’un tratto si vede, non so quante linee di soldati russi che muovevano alla nostra volta, erano tanti che pareva di vedere, un bosco di uomini su tutta la visuale.
Più confuso che persuaso, manda un terzo soldato, e punta ancora il canocchiale, mentre bastava mezzo occhio, ora di apriva il fuoco , e noi erimo in mezzo a due fuocchi, cioè russi e austriaci, poiche i russi sono stati visti dal grosso della nostra trupa.
L’uficiale continuava puntare il canocchiale, voltarsi se viene qualche ordine, salvata, andava, veniva.
Io osservavo questo quadro nel suo pieno. A un certo punto presi la parola: se sono qui non occore il canocchiale per vederli.
Pare che con quelle parole lo messo un po di decisione, nella testa dell’uficiale, il quale ha ordinato, dietro front, e di corsa, mentre i russi venivano avanti coll’indiferenza loro, che difronte all’inevitabile non indietreggiano neanche di un passo, a tal punto è fatalista l’anima russa, le qui cause vanno ricercate nella tragicità inata nel suo sangue, caraterizata da un sistema di soferense morali, e materiali che gli venivano loro perpetrate da quella canaglia che si chiamava Zarismo.
Ora e morto e pace all’anima sua. Appena arivati nella posizione della compagnia, il Capitano era pronto per darci l’ordine: a terra e scavatevi un fosso. In Galizia la terra e tutta sabiosa, di modo che e facile scavare un bucco.
Tutti avevano una pala, meno io.
Non mi perdeti di coraggio per questo, estrai la baionetta, e cominciai scavare. Non avevimo ancora cominciato che in mezzo di noi piombò una granata coprendomi di terra io il fianco destro, e l’altro il sinistro.
E stata questa a procurarci maggior forza per scavare, non c’era tempo di perdere, add’onta che io ero aretrato con il lavoro.
L’inferno aumentava, non pertanto in meno di mezz’ora, erimo completamente sotto terra.
L’inferno era allora al completto, tra fucileria, mitragliatrici, canoni bombarde ecc. era a un vero temporale, di grandine d’acciaio, alternate da canonate, insoma un temporale artificiale, che fini alla sera, senza interuzione neanche di un secondo.
Il sole che non calava mai, la rabbia, la fame, la sete, il pericolo permanente tutto contribuiva a rendere più funesta la nostra posizione sociale….
Verso le sei dopo mezzogiorno (li non si poteva dire dopo pranzo) vene l’ordine d’attacco, cioe sortire dalla trincea, e muover verso i russi, che si erano intestarditi in quella posizione, contemporaneamente passo all’ataco anche le riserve, cosi i russi hanno abbandonato quella posizione, si sonno ritirati un paio di chilometri, di dove non si sono più mossi.
Alla sera siamo arrivati, dove erimo alla matina in esplorazione.
Il viaggio

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