Fino a quattromila metri

Miraflores 18 Luglio 1983

Carissimi,

siamo giunti ieri verso le ore 17 dopo aver fatto 2260 kilometri di strade di tutti i tipi: dal livello del mare a più di 4000 metri di altezza, strade asfaltate, strade coperte di sabbia del deserto, strade scomparse per gli lluaycos (alluvioni), strade di sassi più o meno grossi, strade attraversate da fiumi di acqua e monti in procinto di caderci in testa. Comunque è tutto andato bene, e la stanchezza è stata relativa. Abbiamo visto paesaggi stupendi e popolazioni… impressionanti per la miseria in cui rassegnatamente vivono. Baracche di montagna (un solo ambiente di fango compresso con erba seccato al sole, tetto di erba e agavi) e donne scalze che portano carichi come somari ovvero che portano i niños dietro le spalle legati in una specie di sacco. Capre e pecore e dove è possibile mucche.

Ben poca luce che è soltanto nelle poche case vicino alla città! Abbiamo visto un porto completamente distrutto dall’alluvione che oltre il porto ha distrutto case, campagna, magazzini: sono rimaste due barche! I pescatori si sono riversati sulla terra che stanno riordinando per tentare di riutilizzare. Arano alla bell’e meglio! Il porto che era una baia naturale è stato completamente riempito di materiali portati giù dal fiume il cui letto è di chilometri.

Qualche ponte sulla strada è rimasto completamente isolato, perché la violenza delle acque lo ha salvato ma gli ha asportato la strada avanti e dietro; altri ponti più deboli sono scomparsi completamente. La Panamericana (che è l’unica e più grande strada che partendo dalla Columbia, scende per tutto il Perù, va in Chile e poi in Brasile ed in Argentina) sarà stata interrotta almeno in 500 punti: qualche volta è scomparsa del tutto e la strada di fortuna percorre tortuosa piste fra pietre e fango!