A lavorare nel bosco

Giovedì, 13 aprile 1944. Comincia la prima giornata completa di lavoro. La mattina a colazione cioccolata e burro. Andiamo a lavorare ancora nel bosco con i francesi. Sradichiamo alcuni alberi tagliandone prima le radici, poi li seghiamo e li portiamo vicino alla strada. Impariamo così un po’ il mestiere del boscaiolo. Alle 11 sospendiamo e torniamo al campo stanchi. Ci sono molti che non hanno voglia di far niente e si lamentano di tutto; solo per costoro mi sembra dura questa vita, perché cercano di vivere alle spalle di quelli che lavorano. Uno di questi: Modigliani nel pomeriggio l’abbiamo mandato in cucina con Albertini a lavare i piatti perché fra l’altro dice di avere male di cuore. All’ora dei pasti un francese suona a modo suo la tromba come nella vita militare. Tante cose mi ricordano la “naja”. Alle 13 ricominciamo il lavoro. Questa volta si tratta di trasportare con un carrettino dei piccoli tubi di terracotta. Il deposito dei tubi sì sempre sulla strada del bosco, ma più avanti, poco prima di un piccolo paese, a circa 1 km ad est di Lajoux, ci diamo il cambio nel trasporto, agli ordini di un francese. Li ammucchiamo a gruppi di un centinaio ciascuno sui luoghi dove verranno usati per il drenaggio. Qui hanno già cominciato anche a scavare dei canali di scolo. Alle 16,30 smettiamo e dopo un po’ di riposo torniamo al campo. Comincia a piovere e piove tutta la sera cosicché non usciamo. Durante il lavoro la mattina ci viene portata un po’ di minestra. Non si fa a tempo a pensare a nulla e questo 1 un bene forse. Ieri sera sono arrivati dei nuovi: vengono quasi tutti dalla Svizzera tedesca e sono qui da molti mesi. Oggi nel pomeriggio hanno cominciato a lavorare. Uno di loro venuto con noi.